Domain-authority

Il numero di persone che si avvicinano alla SEO è in continuo aumento e schiere di seofiti affamati di conoscenza si aggiungono ogni giorno ai veterani di medio e lungo corso. La loro fame è motivata, non tanto dal mero tentativo di limare il gap con i SEO più affermati, ma dal riuscire essi stessi ad affermarsi in breve tempo, commettendo il minor numero di errori possibile.

Da parte loro i SEO più esperti, tempo permettendo, sono generalmente ben predisposti ad aiutarli, fornendo ai nuovi arrivati, mezzi e strumenti per emergere. Tanta generosità è causata da diversi fattori che possono agire da soli o anche insieme e che sono:

  • aumento della propria autorevolezza
  • consapevolezza del fatto che c’è lavoro per tutti
  • più SEO in gamba ci saranno, più se ne avvantaggerà tutto il movimento

Però c’è da dire che gli esperti sono diventati tali, non solo perché hanno letto e scambiato opinioni sui forum, seguito corsi o letto libri sulla SEO,  ma proprio perché hanno sbagliato tanto e per sbagliare vuol dire che hanno sperimentato. Credetemi se vi dico che ogni volta che ho capito qualcosa, avevo appena commesso un errore.

Personalmente non è mai piaciuto ingoiare un pensiero solo perché l’ha detto tizio piuttosto che caio. Se c’è una diatriba (e ce ne sono molte) su una qualsiasi questione, l’autorevolezza dei contendenti conta parecchio ma evito sempre di sfuggire alla logica del credo/non credo perchè mi sembra di entrare in un meccanismo simile a quello che ci porta ad essere credenti in una fede, piuttosto che in un’altra o in nessuna.

Io ho bisogno di prove, di dimostrazioni o perlomeno di racconti di esperienze vissute che mi permettano di conoscere il percorso che porta una persona ad affermare una cosa, piuttosto che un’altra.

Tutta questa prefazione per introdurre il concetto di DA, la domain authority che qualcuno esalta e che altri denigrano e che però tutti usano come metro di giudizio, seppur sommario, per la valutazione di un sito.

Devo tener conto della domain authority? Non vale nulla? Per rispondere a questa domanda dovevo assolutamente avere almeno un’esperienza in merito, ed eccomi qui a scrivere per raccontarvela. Ma prima facciamo un passo indietro.

Chi si occupa di SEO, sa che è molto importante analizzare i link in entrata sul proprio sito, per individuare quelli pericolosi e valutare una loro eventuale rimozione. Si chiama link pruning e chi si avvicina solo oggi alla SEO, forse non sa che c’è stato un tempo in cui a quest’analisi non ci pensava nessuno, perché i backlink erano tutti buoni.

Cosa sono i backlink?

Giusto, se sei agli inizi non lo sai. Te lo dico in breve però. I backlinks sono dei collegamenti tra siti differenti.
Ti sarà capitato, mentre leggi un articolo, di trovare nel testo alcune parole di un colore differente: sei di fronte ad un testo cliccabile che nasconde un collegamento ad una pagina esterna (che in realtà potrebbe anche essere un’altra pagina del tuo sito). Portandoti con il mouse su quella parola, dopo averla cliccata, ti ritroverai a leggere su un’altra pagina. Per il nuovo sito su cui sei finito a leggere, quel testo cliccabile rappresenta un link in entrata (backlink), mentre per il sito che stavi leggendo precedentemente, rappresenta un link in uscita.

Dicevo, c’è stato un tempo in cui i backlink erano tutti buoni, poi le cose sono via via peggiorate fino a raggiungere il culmine (un paio di anni fa) con l’arrivo di Google Penguin. Da quel punto in poi si è cominciato a temere, a giusta ragione, di ricevere un link negativo.

Link pruning: analisi dei link in entrata

Dall’avvento di Penguin ha avuto inizio l’era dell’analisi dei link in entrata, al fine di prevenire un eventuale attacco da parte di uno degli animali dello zoo di Google, sguinzagliato per andare in cerca del suo cibo preferito: i link di scarsa qualità. Come difendersi? Semplice, se il Penguin si ciba solo di link di scarsa qualità, l’unico modo di non essere attaccati è quello di non farglieli trovare sul tuo sito.

Come riconosce link di qualità

A questo punto l’attenzione del SEO o di chi si occupa del sito, si è spostata nel cercare di capire quando si trova di fronte ad un link di qualità. Nelle varie guide postate in rete era possibile trovare una lista che elencava i requisiti che un link di qualità deve possedere:

  • Deve essere di qualità il sito da cui riceviamo il link, la sua Domain Autorithy, altrimenti detta DA, non deve essere inferiore a 30.
  • Il sito da cui riceviamo il link deve essere a tema con il nostro.
  • Non esagerare con gli anchor text che contengono solo la parola chiave, per esempio “Consulenza SEO” ma avere un buon 60% costituito da anchor text brand (nome del sito o URL).

Ovviamente, come scritto in quasi tutte le guide, si tratta di valori indicativi, che vanno valutati con molta attenzione prima di passare ad una rimozione o all’aggiunta del tag nofollow. Insomma, un backlink ricevuto da un sito con DA29 non va di certo rifiutato.

Alla ricerca dei backlinks

Tutte queste attenzioni e accorgimenti, ovviamente non restavano limitati alle sole azioni di pulizia del profilo di backlinks del proprio sito web o di quello di cui il SEO si stava occupando. Anche la ricerca di nuovi backlinks andava condotta con la stessa attenzione. Perciò mentre da una parte aumentava il numero di persone che cercavano backlinks provenienti da siti con domain authority elevata, dall’altro c’era chi si prodigava per farglieli trovare. Ovvio no?

Che ci crediate o no, è iniziata la fase di “doping” della DA (cosi come è stato per il page rank, motivo per cui Google ha smesso di aggiornarlo un paio di anni fa). Se ve lo state chiedendo, sì, il DA si può gonfiare.

Ero agli inizi e fresco di guide sulla link pruning. Cercavo guest post da siti con un buon domain authority e qualcuno mi avvisò a di non fidarmi della sola DA,  perché poteva essere gonfiata. Ne restai visibilmente sorpreso. Non sapevo come fosse possibile aumentare artificiosamente la DA, ma sopratutto ignoravo come riconoscere una DA gonfiata da una che invece non lo fosse. A quel punto decisi di lasciar perdere la ricerca dei guest post e di continuare a concentrarmi su altre cose.

Backlinks da sidebar o footer

In quei primi giorni da seofita affamato, mi capitò tante volte di leggere: “Link nei footer o sidebar di qualche sito generano molti link dallo stesso url. Generalmente avere molti link da pochi siti è peggio che avere un link solo per molti siti diversi.

Probabilmente nella lettura di quella frase ho scavalcato quel “Generalmente“, oppure parole importanti come questa, andrebbero sottolineate (come ho fatto io)  per rimarcare la dovuta attenzione che meriterebbero. Io non gli prestai attenzione.

Il caso volle che proprio mentre leggevo articoli su come ottenere backlink di qualità e su come evitare quelli scadenti, il titolare di un blog a tema rispetto all’ecommerce di cui mi occupavo, inserì nella sidebar del suo sito un link verso il mio. Nella sidebar? Non l’avesse mai fatto! Nonostante il mio sito fosse in buona compagnia in quella sidebar, con decine e decine di altri siti anche famosi, io avevo stampato nella mia mente, fresca di lettura: “Link nei footer o sidebar…avere molti link da pochi siti…è peggio che…“. Ricordo benissimo come mi alzai di sobbalzo dalla sedia, mi portai le mani sulla fronte e andando avanti e indietro per la stanza cominciai a imprecare: “Perché l’ha fatto? Chi gli ha chiesto di metterlo li?“. Ero disperato! Più tardi, quando il mio corpo smise di essere muoversi come se fossi stato morso da una tarantola, tornai al computer per inviare una email in cui chiedevo all’uomo che in quel momento odiavo di più sul pianeta, la rimozione di quei link.

Quel poveretto restò stupito e allibito dalla mia richiesta e mi scrisse “Ho centinaia di siti nella mia sidebar e tu sei l’unica persona a lamentarsi.” In ogni caso provvide subito ad eliminare il link. Nonostante l’eliminazione, dalla voce Traffico –> Link che rimandano al tuo sito nella Search Console di Google, si potevano contare più di 3000 links provenienti tutti da quel sito. Per un paio di mesi il numero di link è rimasto uguale, poi è iniziato a diminuire nell’ordine delle centinaia. Solo dopo 5 mesi si è ridotto drasticamente e oggi a 7 mesi di distanza ne ricevo ancora 88.

Per parlarvi delle conseguenze di questo enorme numero di link in ingresso torno sull’argomento Domain authority.

Il DA che sale, il DA che scende

Qualche mese fa ho installato sul mio computer il Moz Quick Links che mi permette di vedere, senza consultare altri tool, il DA, il PA e il numero di links che un sito riceve. Non ricordo purtroppo quanto fosse il valore della domain authority del sito prima di aver installato il MQL, ma ricordo che balzò a 24 dopo le iniezioni di quelle migliaia di backlinks da sidebar. Attualmente invece, il DA è 14.

Oggi, DA più basso a parte, posso dire che probabilmente ho eliminato frettolosamente quei backlinks, perché non sono certo che, pur se provenienti da sidebar, facessero così male al mio sito. Mi rendo conto che avrei dovuto prendere quelle dritte come un’indicazione e avrei dovuto valutare con più attenzione e magari confrontarmi con i SEO più esperti, prima di chiederne l’eliminazione. Non lo dico perché la domain autorithy è scesa, ma perché non è il modo corretto di agire.  Quindi, lo dico a tutti, seofiti o esperti, se avete dubbi, non abbiate timore di chiedere in un gruppo su facebook o su un forum. Si lo so, specie se siete nel campo da un pò di anni, avete il timore che chiedere un consiglio agli altri, potrebbe farvi perdere quell’autorevolezza che avete guadagnato con tanta fatica. Fregatevene! Lo sanno tutti che non si può sapere tutto. Io perlomeno continuerò a fare domande ogni volta che ne avrò una da porre. E se proprio non volete rischiare, provate a camuffare la vostra domanda come se fosse un quiz 🙂

Non so quanto possa essere grave, ammesso che lo sia, essere passato da un DA24 a un DA14 in pochi mesi (il 30 Gennaio è passato da 20 a 16) e questo lo dico indipendenemente dalla qualità di quei backlinks da sidebar. Dopotutto, come mi ha fatto notare il proprietario di quel sito, ci sono altre 100 aziende inserite in quella sidebar, che vendono lo stesso prodotto su cui il suo blog è tematizzato. Eventuali conseguenze delle mie azioni non posso valutarle oggi, inoltre poiché il sito è sempre in fase di “restyling”, non è nemmeno possibile stabilire con certezza qual è la causa di ogni conseguenza che poi avviene.

Indipendentemente da quello che io possa pensare sulla qualità di quei backlinks, che comunque provenivano da un sito a tema, il DA è diminuito di 10 punti. Devo preoccuparmi? C’è chi dice di fregarmene, c’è chi dice di prestare la giusta attenzione. A chi credere?

Ma cosa è il DA di un sito?

Il DA è una metrica di Moz che ha lo scopo di calcolare l’autorità di un dominio attraverso la moderazione ponderata delle autorità di pagina (PA) che compongono un sito. Questa metrica tiene in conto fattori on page e off page, essendo questi ultimi i più importanti. Ma è, ovviamente, un indicatore di Moz, come lo sono il Citation Flow o il Trust Flow di Majestic. Ovvero si tratta di metriche che servono per dare un’idea di massima del valore/qualità di un sito e/o pagina e non da intendere come sostituto del PageRank reale (non quello della barretta verde non più aggiornato).

Perché il DA diminuisce?

Quando nel gruppo facebook Fatti di SEO, ho chiesto lumi sulla diminuzione del DA, qualcuno ha scritto che le possibili cause sono due:
1) Hai perso links che erano autorevoli
2) Moz vede più links verso il tuo sito, però di peggiore qualità, tanto da giustificare – secondo il loro algoritmo – il valore del tuo dominio.
Erano sicuramente due ragionevoli motivazioni, ma nel mio caso però, come ho esposto finora, non è andata cosi. Il mio sito ha perso migliaia di backlinks che provenivano da sidebar. Solo dopo 5 mesi, nel GWT i links sono cominciati a diminuire in modo rilevante e ora che scendono, scende ogni mese anche la domain authority, che è passata da 24 a 14. Io, che ho chiesto la rimozione di quei backlinks, perché non li consideravo di qualità poichè provenivano da una sidebar,  posso dire che la domain authority era gonfiata.

Qualcuno ha scritto che “è stupido fregarsene della domain authority, perché la DA è un buon indicatore di qualità in generale, per cui se il tuo diminuisce invece di aumentare, allora una verifica della tua strategia sarebbe magari anche il caso di farla“. Ma questo non è corretto. La domain authority del mio sito è aumentata perché di colpo il sito ha ricevuto 3000 backlinks dalla sitebar di un altro sito e ora che non li riceve più, la DA è diminuita. Come può essere un buon indicatore se è cosi tanto modificabile? È bastato ricevere migliaia di link da una sidebar e la DA è aumentata di 10 punti.  Questo caso ha dimostrato quanto sia inaffidabile valutare un sito solo in base alla sua domain authority. Però non sto dicendo di non tenerne conto.

Quando usare il DA?

La Domain Authority di Moz è utile per scartare fin da subito siti che presentano metriche basse, mentre se ci troviamo di fronte a valori alti, dobbiamo assolutamente non prenderli per buoni e fare successive analisi sopratutto in chiave guest posting. Questo lo dico per chi si è affacciato da poco alla SEO e anche a quelli che offrono (inconsapevolmente o meno) guest post su siti che valgono davvero poco, anche se poi vengono spacciati per autorevoli perché hanno un alto DA. Ricevere un link da un sito con DA alto ma gonfiato, non solo non migliorerebbe il ranking del nostro sito, ma addirittura potrebbe nascondere insidie. Come ho avuto modo di vedere, in giro ci sono davvero molti siti di bassa qualità che vendono guest post.

Non scegliere guest post solo in base al DA

In ottica guest post, sarebbe utile invece verificare il numero di link in uscita e prestare particolare attenzione all’anchor text (sopratutto se tutti esatti), oltre a rendersi conto di persona (cosa che non viene quasi mai evidenziata nelle guide) della qualità dei testi. Se i testi sono tutti commerciali, se non offrono nulla al lettore, di quale qualità stiamo parlando? Su siti così non si dovrebbe pubblicare nemmeno gratis. Piuttosto, se il titolare non lo dovesse sapere, sarebbe utile dirgli che con un sito fatto solo di guest post e senza una linea editoriale alle spalle, non solo offre un servizio di scarsa qualità, ma rischia di rovinare il suo sito.

Da controllare sono anche le visite organiche che il sito riceve, perché addirittura un sito potrebbe mantenere valori alti (DA, PA, ecc.) ed essere stato penalizzato, cosa che solo l’osservazione del volume di traffico organico potrebbe aiutarci a rivelare.

Conclusioni sulla Domain Authority

In questo articolo, in cui non ho scritto nulla che un SEO esperto non sappia già, ho voluto raccontare un’esperienza, la mia esperienza, sperando che possa essere d’aiuto a chi è all’inizio o a chi ha iniziato nel modo sbagliato. Quando mi dicono “fregatene” oppure “fregartene è da stupidi“, avrei bisogno di conoscere il perché, essendo lontano dal mio modo di essere quello di credere per “partito preso”. Però devo ammettere che alcuni SEO cominciano ad acquisire sempre maggior autorità ai miei occhi e ci azzeccano più di qualcun altro. Evidentemente parlano per esperienza diretta e mi perdonino se, in mancanza perlomeno di un loro racconto, non prendo per oro colato quello che dicono. Da bambino mi hanno insegnato che il motto di San Tommaso, protettore del mio paese d’origine è “se non vedo non credo“. Mi pare giusto, no? Forse è per questo non sono scrivo guide in modo didascalico ma piuttosto sotto forma di racconto. Se non c’è storia dietro, probabilmente si tratta di una scoppiazzatura da qualche altro blog.

Nel frattempo credo di aver capito (non che ne avessi bisogno, piuttosto era per soddisfare una curiosità personale) come sia possibile aumentare artificialmente il DA di un sito. Forse ci sono altri metodi ma uno è sicuramente quello di ricevere migliaia di backlinks provenienti da sidebar.

Cosi, come in tutte le cose di cui si esagera, il DA ha perso un bel pò del suo valore, anzi direi che la domain autorithy ha perso un pò della sua autorità 🙂 almeno ai miei occhi. Eh già, perché se esageri poi ne paghi le conseguenze. Succede a tavola dopo un’abbuffata, sta succedendo molto più drammaticamente con gli antibiotici, che ormai fanno solo il solletico ad alcuni virus.

Quanta autorità ha la domain authority (DA)?

Pasquale Palmiotto

Avvicinatomi alla SEO per necessità nel 2011, sono rimasto affascinato da questo mondo e dalle persone che lo frequentavano. Ho conosciuto gente in gamba che mi ha aiutato nel mio percorso di crescita e nel mio piccolo provo a fare altrettanto verso chi dovesse chiedermi un consiglio.